ANNO 14 n° 120
Senza freni Parlato & Marini? Arridatece Bonori
di Beniamino Mechelli
06/10/2015 - 00:00

di Beniamino Mechelli

VITERBO – Ahi ahi ahi presidente Mazzola, ma non aveva annunciato urbi et orbi la nomina di un Consiglio d’amministrazione di Talete tecnico e svincolato dalla politica. Invece ci ha rifilato due personaggi, certamente d’indubbio valore ma politici a tutto tondo.

Giovanna – detta Gianna - Marini è stata candidata e bocciata (se fosse stato un uomo avremmo detto trombato) alle regionali del 2003 nella lista del Partito Democratico. Ora è l’amministratore delegato di Ancitel, l’azienda controllata da Anci che supporta i comuni italiani nei processi d’innovazione della pubblica amministrazione locale, della quale in precedenza era direttore generale. Un incarico da 200mila euro l’anno lordi. Secondo i boatos, la nomina ad Amministratore Delegato di Ancitel della Marini sarebbe stata sponsorizzata da Graziano Delrio e Fabio Melilli, entrambi con un passato importante nell’Anci: Delrio presidente fino all’avvento del sindaco di Torino Piero Fassino; Melilli direttore generale.

Salvatore Parlato è stato fino a qualche tempo fa consigliere economico del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Senza grande successo si direbbe, visto che palazzo d’Orleans è pressoché in bancarotta. Dal 5 gennaio di quest’anno è commissario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, il nuovo ente di ricerca nato dall’accorpamento dell'Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Un incarico da oltre 150mila euro l’anno lorde, che gli è stato conferito dal ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. Il curriculum di Parlato è pieno zeppo d’incarichi prestigiosi, e ben remunerati, in larga maggioranza ottenuti da enti o ministeri a guida Pd. Una volta, quelli così si chiamavano boiardi. 

Insomma, il nuovo presidente di Talete, Parlato, è senz’altro ascrivibile alla politica. Quella più sfuggente e sotto molti aspetti limacciosa, fatta d’incarichi, consulenze, nomine ad personam che rendono molto e non espongono a nessun rischio o quasi. Più o meno analoga la storia della sua vice, Marini. Una carriera, la sua, tutta interna all’Anci e, si dice, sotto l’ala protettrice dell’attuale segretario regionale del Pd nonché deputato Fabio Melilli.

C’è poi il terzo componente del Cda di Talete, Giampaolo De Paulis, il cui nome è stato imposto dal sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, il quale non avrebbe voluto far slittare la nomina del nuovo Cda di qualche settimana allo scopo di approfondire ulteriormente il bilancio di Talete, marchiato da un buco di oltre 4 milioni di euro. De Paulis, dirigente del ministero delle Finanze, tributarista, è consulente di numerosi enti locali. Michelini si era già rivolto a lui al momento della stesura del bilancio di previsione di Palazzo dei Priori. Tra i tre è senz’altro il più ''tecnico''.

Ma dall’assemblea dei soci di Talete è emerso un altro aspetto inquietante. Non solo il Mazzola, che è sindaco di Tarquinia e presidente della Provincia, ha predicato la nomina di un Cda distinto e distante dalla politica, ma anche il suo collega di Civita Castellana Gianluca Angelelli, nel presentare la lista dei candidati, ha indicato tra i loro principali requisiti la lontananza dalla politica. Ma perché se la politica gli fa così schifo non si dimettono da tutti gli incarhi e tornano a lavorare?

Un’ultima considerazione: è mai possibile che in tutta la provincia di Viterbo non ci siano due o tre professionalità d’alto livello in grado di gestire al meglio Talete? C’era davvero bisogno di scomodare cotanti personaggi? E soprattutto: dov’è scritto che i tecnici siano per definizione megliori dei politici? Quasi, quasi verrebbe la voglia di urlare: ''Arridatece Bonori''.





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